mercoledì 11 settembre 2013

Una spasmodica attesa

E siamo tutti in attesa. In spasmodica attesa. No, spasmodica è un aggettivo decisamente esagerato, un'iperbole dovuta a questo folle periodo, in cui tutto pare assumere coloriture iperboliche, apocalittiche, come se tutto avesse un senso escatologico. Siamo in attesa di sapere come andrà a finire il Governo, se gli sarà dato il benservito da una parte o dall'altra e via a nuove elezioni, con ancora il porcellum  che grufola allegramente; siamo in attesa di conoscere, e qui non c'è da scherzare, cosa succederà in Siria, se la proposta della Russia verrà, in qualche modo, accolta o rigettata (caso vuole che ricorra l'anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle e chissà se questo avrà un peso); siamo in attesa -questo è però ormai un must- di osservare l'altalena delle Borse a fronte delle novità politiche, sia in casa nostra che in casa altrui o meglio ancora, nella comune casa di noi tutti poveracci umani; siamo in attesa dello spread, malefico assillo, se va su o, respiro di sollievo va giù, giù. giù. Siamo in attesa dell'autunno e dei problemi che, invariabilmente, scomparsa l'euforica smemoratezza delle ferie estive, ci troveremo ad affrontare: la scuola e l'acquisto di libri e di tutto l'occorrente, cosa che per la maggior parte delle famiglie italiane oggi costituisce un bel salasso; e c'è per tanti, la rata universitaria- a tal proposito, ieri sera ho visto un servizio che ho percepito come una scarica elettrica ( sapete, stupore e dolore ) un padre che, alle prese con i conti che non quadravano, quasi quasi si augurava, con un sorriso che sapeva di resa, che il figlio non superasse i test di ammissione alla facoltà d'ingegneria - e  non è un salasso eseguito con le sanguisughe, come un tempo, ma un prelievo fatto con un siringone da comiche del muto; l' attesa dell'IMU e dell'aumento dell'IVA ( ci saranno? non ci saranno?), un vero thriller ricco di suspence;  l'attesa faticosa che tutto possa, infine, cambiare, prima che sia troppo tardi, prima che il tempo voli, prima che l'autunno diventi un gelido inverno nelle nostre vite.
Ognuno di noi, ne sono certa, è in attesa. A volte di un figlio, a volte di un sorriso, a volte di una parola, molti ragazzi del lavoro, molti genitori del lavoro per loro e per i loro figli. Li tengo a mente, non ne conosco i volti, ma sono qua con me, nella mia testa assieme ai miei ragazzi. Come loro, in attesa che qualcosa cambi.  

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