Non è umanamente, moralmente
possibile stare a sentire queste voci. Assistere dalla finestra, dallo
spioncino della porta, a tutto questo moto oltraggiosamente vischioso di fango.
Come può una forza politica
importante e determinata a governare il Paese, come può consentire che il
governatore della Campania si rivolga ai giornalisti con toni che rasentano la
minaccia"Ingoierete tutto" e che riecheggia tetramente mafia
e purghe fasciste? Come può non disfarsi di costui, peraltro non
nuovo ad atteggiamenti similari nei confronti di antagonisti politici, come può
sostenerne la presenza? Senza voler
scendere nel particolare delle discutibili frequentazioni del figlio, ché è
compito della magistratura e non mio. Ma
già i reiterati comportamenti volgarmente istrionici da malavitoso asceso ai
vertici dovrebbero indurre il segretario di quel partito a qualche riflessione.
Sì, la risposta è nella domanda. Il
bacino di elettori portati in dote è appetibile e sommamente vincolante.
Ho iniziato con questo inutile e
velleitario sfogo spinta dalla lettura di un post e dai commenti
sottostanti che, argomentando tra disillusione e tristezza e incertezze e
patemi d'animo, stringi stringi alla fine invitano al cosiddetto voto utile. E
cioè vota il meno peggio. E se non fosse che mi sale una risata rotta, di
scoramento e di urticante bile, mi verrebbe facile urlargli per iscritto: e la
questione morale? la decantata, fiera questione morale del popolo della
sinistra? Ma anche qui so quale sarebbe la risposta: il silenzio spezzato da
spiegazioni fittizie, da mugolii imbarazzati e risentiti. Oppure la
franchezza, più apprezzabile, di uno sfottò, di una larvata ingiuria alla
mia stupida ingenuità.
Poi ci sono altre voci, altri
gesti. C'è il fiorire, non il rifiorire perché la mala pianta non è mai stata
estirpata, delle destre fasciste. E qui è tutto un gioco di specchi, un
accecare gli sguardi con riverberi abbaglianti. Ormai è vigente il dogma, il
fascismo? Storicizzato! Non torna più! Non ci sono pericoli! starnazzano le
oche del Campidoglio, col sottofondo cupo e rimbombante per tutta la
penisola e le isole: " Gli antifascisti sono i nuovi fascisti!"
Sì perché l'antifascismo è rappresentato da un branco selvaggio e vigliacco di
stronzi, quelli dei centri sociali che aggrediscono e malmenano e offendono e
lanciano sassi e bottiglie e altro nella vecchia, squallida guerra tra poveri
cristi.
L'antifascismo non è quello e lo
sanno bene pure i fascisti. Ma gli è comodo a tutti ammucchiare spighe e
festuche in un unico covone, meglio non disorientare il tapino che deve votare.
Quello conta! il voto, non l'individuo. Agli individui ci penseranno poi come
vorranno e come potranno.
L'individuo, la persona, l'essere
umano, la collettività. Merce alla mercé di multinazionali che mutano rotta e
sede, delocalizzano e il Ministro tuona e s'indigna. Oggi li sentivo
in tv, trasversalmente, promettere che se ci sarà un parlamento che li
abbia in seno ( o parlamento, mamma feconda!) faranno tutti insieme una legge
che dia una bella ed energica strigliata alle aziende. Miti, ignare, candide
verginelle, non ci hanno pensato prima, lapsus mentis!
L’individuo, la persona,
l'essere umano che viene schiacciato nel giro maligno di interessi politici,
economici, interessi di supremazie arroganti e
mafiose, sprezzanti d'ogni meritato lavoro svolto. In tutte le istituzioni,
in tutte le sedi ove è dato che qualcuno abbia l'arbitrio di decidere. Senza
pagare mai un pegno, spezzano esistenza, sradicano buone piante e creano
deserti di solitudine e disperazione e umiliazione. Che Dio li maledica.
Allora, io leggo, vedo, ascolto e
mi sovviene il titolo di un film di qualche anno fa, un film di Lars von Trier "Melancholia".
E mi lascio prendere anche io, come i protagonisti, dall’ attesa trepida e
smarrita di una dissolvenza finale. Pacata e dolce.
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