domenica 11 febbraio 2018

Una trasversalità che nuoce.

Prendo lo spunto per questa riflessione dalla lettera apparsa in rete e indirizzata a una ragazza da parte di Michela Murgia. Una bella lettera dai toni appassionati ma allo stesso tempo di sofferto disincanto. Nella lettera la scrittrice si sofferma nella spiegazione alla giovane Valeria del fascismo. Ed è interessante quello che scrive, è importante, è giusto. I giovani hanno la necessità oggi più che mai, seppur tardivamente, di conoscere, di approfondire, di capire. Perché se ancora non ne avvertono l'intensità distruttiva, percepiscono le inquietanti vibrazioni che percorrono la società in cui sono nati e in cui si muovono e dalla quale si aspettano di essere accolti.
Un pezzo accorato dunque, ma che, in alcuni punti, mi lascia interdetta. "Dovevo dirtelo prima che il fascismo non è un’ideologia, ma un metodo che può applicarsi a qualunque ideologia, nessuna esclusa, e cambiarne dall’interno la natura. Mussolini era socialista e forse non te l’ho spiegato mai. Ho dimenticato di dirti che si intestava le istanze dei poveri e dei diseredati. Ho omesso di raccontarti che i suoi editoriali erano zeppi di parole d’ordine della sinistra, parole come “lavoratori” e “proletariato" scrive. Ma il Mussolini socialista divenne, all'alba della Grande Guerra, interventista, sempre più incline ad ascoltare le pulsioni nazionalistiche di alcuni pensatori e intellettuali di quegli anni ( Marinetti, D'Annunzio)  e nel terribile ritorno alla normalità del dopoguerra, in un'Italia dilaniata da contrasti sociali e preda di una crisi economica spaventosa , trovò terreno fertile per attuare quello che era il suo personale disegno: diventare Capo dello Stato. La nascita dell'ideologia fascista - perché è un'ideologia - ebbe un travaglio non indifferente, le radici socialiste di Mussolini che si erano nutrite dell'anticapitalismo ottocentesco dei sindacati virò opportunisticamente, per mettere a tacere i ceti moderati e più conformisti, verso  il riconoscimento pieno della proprietà privata e dell'esistenza delle classi sociali. Nazionalista, populista, Mussolini creò nell'immaginario collettivo, quell'uomo forte, ardimentoso, sprezzante del pericolo, cultore del corpo. Un'ideologia con progetti grandiosi, imperialistici. E totalitari. Il fascismo fu un'ideologia di dittatura, alla quale si ispirò Adolf Hitler fondatore del nazionalsocialismo o nazismo tout court. Non esiste allora, non è esistita un'ideologia nazista, dunque? Ecco la mia prima perplessità. Certo, le dittature comuniste sono state anche esse dittature mostruose e sanguinarie, ma hanno avuto altre origini, altri non nobili padri e capi, hanno affondato le loro radici in altre culture e in altre società.  Altro periodo che mi fa essere titubante e riluttante nell'accettarne a pieno il senso ”. "Dire che il fascismo è un’opinione politica è come dire che la mafia è un’opinione politica; invece, proprio come la mafia, il fascismo non è di destra né di sinistra: il suo obiettivo è la sostituzione stessa dello stato democratico"  D'accordo su quest'ultima parte, certamente è un trait d'union ben delineato: ambedue hanno come scopo di sostituirsi allo Stato di diritto, seppure per motivi intrinseci ben diversi - la mafia non ha ideologia politica, la mafia intende servirsi della politica per ottenere potere e favori -  ambedue ostentano e praticano un enorme disprezzo delle regole democratiche. Ma se la mafia non è né di destra né di sinistra, (e anche qui qualcosa mi risuona dentro come una nota stonata, perché c'è una destra non mafiosa e non fascista e c'è una sinistra che è  non mafiosa e non stalinista) dire che non siano un'opinione mi pare un poco forzato. Più in là aggiunge, la scrittrice, che il fascismo al pari della mafia è un metodo e qui sono completamente d'accordo. Il fascismo, come la mafia, è un metodo, un sistema che avvolge, come nelle spire maligne di un serpente, ogni attività, ogni funzione, ogni obiettivo. Potrei azzardare che da opinione intrinsecamente distorta della vita e della società, si tramuta in metodo, in stile, in forma sostanziale  di vita e di società. 
Ho detto in un commento che, pur trovando condivisibile in parte lo scritto della Murgia. non ne ero del tutto convinta e che temevo che potesse ingenerare confusione. Confermo questa mia preoccupazione. In questi giorni, mesi, anni di precaria esistenza, di nuovi e vecchie paure, di rancori e disagi riscoperti e alimentati da alcuni volgarmente e disonestamente, nuoce questa trasversalità spiccia, questo appiattimento, questo "tutto è uguale perché tutto è cattivo."
Le differenze sono fondamentali, stanno alla base della comprensione. Di ogni aspetto della vita. Degli altri e anche di se stessi. Il fascismo è il fascismo e nasce da un'idea della società e degli uomini ben precisa, peculiare e individuabile. 


Giacomo Balla  "Autosmorfia"  1900

Nessun commento:

Posta un commento

Lettori fissi