mercoledì 21 febbraio 2018

Dissolvenza

Non è umanamente, moralmente possibile stare a sentire queste voci. Assistere dalla finestra, dallo spioncino della porta, a tutto questo moto oltraggiosamente vischioso di fango.
Come può una forza politica importante e determinata a governare il Paese, come può consentire che il governatore della Campania si rivolga ai giornalisti con toni che rasentano la minaccia"Ingoierete tutto" e che riecheggia tetramente mafia e  purghe fasciste? Come può non disfarsi di costui, peraltro non nuovo ad atteggiamenti similari nei confronti di antagonisti politici, come può sostenerne la presenza?  Senza voler scendere nel particolare delle discutibili frequentazioni del figlio, ché è compito della magistratura e non mio.  Ma già i reiterati comportamenti volgarmente istrionici da malavitoso asceso ai vertici dovrebbero indurre il segretario di quel partito a qualche riflessione.  Sì, la risposta è nella domanda. Il bacino di elettori portati in dote è appetibile e sommamente vincolante.
Ho iniziato con questo inutile e velleitario sfogo spinta dalla lettura di un post e dai commenti sottostanti che, argomentando tra disillusione e tristezza e incertezze e patemi d'animo, stringi stringi alla fine invitano al cosiddetto voto utile. E cioè vota il meno peggio. E se non fosse che mi sale una risata rotta, di scoramento e di urticante bile, mi verrebbe facile urlargli per iscritto: e la questione morale? la decantata, fiera questione morale del popolo della sinistra? Ma anche qui so quale sarebbe la risposta: il silenzio spezzato da spiegazioni fittizie,  da mugolii imbarazzati e risentiti. Oppure la franchezza, più apprezzabile, di uno sfottò, di una larvata ingiuria alla mia stupida ingenuità.
Poi ci sono altre voci, altri gesti. C'è il fiorire, non il rifiorire perché la mala pianta non è mai stata estirpata, delle destre fasciste. E qui è tutto un gioco di specchi, un accecare gli sguardi con riverberi abbaglianti. Ormai è vigente il dogma, il fascismo? Storicizzato! Non torna più! Non ci sono pericoli! starnazzano le oche del Campidoglio, col sottofondo cupo e rimbombante per tutta la penisola e le isole: " Gli antifascisti sono i nuovi fascisti!"  Sì perché l'antifascismo è rappresentato da un branco selvaggio e vigliacco di stronzi, quelli dei centri sociali che aggrediscono e malmenano e offendono e lanciano sassi e bottiglie e altro nella vecchia, squallida guerra tra poveri cristi.
L'antifascismo non è quello e lo sanno bene pure i fascisti. Ma gli è comodo a tutti ammucchiare spighe e festuche in un unico covone, meglio non disorientare il tapino che deve votare. Quello conta! il voto, non l'individuo. Agli individui ci penseranno poi come vorranno e come potranno.
L'individuo, la persona, l'essere umano, la collettività. Merce alla mercé di multinazionali che mutano rotta e sede, delocalizzano e il Ministro tuona e s'indigna. Oggi li sentivo in tv, trasversalmente, promettere che se ci sarà un parlamento che li abbia in seno ( o parlamento, mamma feconda!) faranno tutti insieme una legge che dia una bella ed energica strigliata alle aziende. Miti, ignare, candide verginelle, non ci hanno pensato prima, lapsus mentis!
L’individuo, la persona, l'essere umano che viene schiacciato nel giro maligno di interessi politici, economici, interessi di supremazie arroganti e  mafiose, sprezzanti d'ogni meritato lavoro svolto. In tutte le istituzioni, in tutte le sedi ove è dato che qualcuno abbia l'arbitrio di decidere. Senza pagare mai un pegno, spezzano esistenza, sradicano buone piante e creano deserti di solitudine e disperazione e umiliazione. Che Dio li maledica.

Allora, io leggo, vedo, ascolto e mi sovviene il titolo di un film di qualche anno fa, un film di Lars von Trier "Melancholia". E mi lascio prendere anche io, come i protagonisti, dall’ attesa trepida e smarrita di una dissolvenza finale. Pacata e dolce.

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