venerdì 2 novembre 2018

Oggi così.

I nostri amori scomparsi sono il nostro passato. Ma spesso restano ancora, vivono, in qualche misterioso modo, con noi, partecipi delle nostre vite. Per me è così e mi conforta, mi rasserena. Spiana le mie rughe, del volto e dell'anima.


E non so se avverrà nei Campi Elisi
o in qualche paradiso di frutti e fiori
circonfuso come in una miniatura gotica
O forse in giro per le stratosfere fredde
che avvolgono le nuvole sulle città
O ancora più in alto, vicino agli astri
rotolanti per assaporare con voi
quell’eternità di stelle sospese.

Sono qui a calpestare terra
a macinare giorni e notti fragili
come farfalle racchiuse
nel mio pugno
Sono qui ad aspettare il calar
dell’ombra dentro agli occhi
in un vaneggiare
di bisbigli e sospiri
nell’estenuante  mio sonno
che abitate nascosti
tra tende bianche svolazzanti
dietro porte serrate
e ingombre stanze
giù giù  precipitando
sul fondo di quelle scale
vorticose che soffocano
nell’oscuro vuoto.
So che siete qui, lo so:
non mi ingannerete oltre.
Per questo oggi
non mi sono chinata
alle lapidi muschiose,
al contatto della mano
sulla pietra morta.
Ho scelto di rallegrarvi
qui con me, staremo insieme.
E ho compiuto piccole offerte votive
vasi di fiori rosa e lilla
dal lungo stelo elegante,
alcuni più pomposi
altri più modesti:
li sceglierete voi quelli
che più vi somigliano.
Questo è ciò che  vi porgo
miei amati volti in bianco e nero,
così giovani, così ridenti per sempre.
Questo è il mio sempre.


Vincent Van Gogh  "Vaso di zenzero con crisantemi"  1886






Nessun commento:

Posta un commento

Lettori fissi