E non so se
avverrà nei Campi Elisi
o in qualche
paradiso di frutti e fiori
circonfuso
come in una miniatura gotica
O forse in
giro per le stratosfere fredde
che
avvolgono le nuvole sulle città
O ancora più
in alto, vicino agli astri
rotolanti
per assaporare con voi
quell’eternità
di stelle sospese.
Sono qui a
calpestare terra
a macinare
giorni e notti fragili
come farfalle
racchiuse
nel mio
pugno
Sono qui ad
aspettare il calar
dell’ombra
dentro agli occhi
in un
vaneggiare
di bisbigli
e sospiri
nell’estenuante
mio sonno
che abitate nascosti
tra tende
bianche svolazzanti
dietro porte
serrate
e ingombre
stanze
giù giù precipitando
sul fondo di
quelle scale
vorticose che
soffocano
nell’oscuro vuoto.
So che siete
qui, lo so:
non mi
ingannerete oltre.
Per questo
oggi
non mi sono
chinata
alle lapidi
muschiose,
al contatto
della mano
sulla pietra
morta.
Ho scelto di
rallegrarvi
qui con me,
staremo insieme.
E ho
compiuto piccole offerte votive
vasi di
fiori rosa e lilla
dal lungo
stelo elegante,
alcuni più
pomposi
altri più
modesti:
li
sceglierete voi quelli
che più vi
somigliano.
Questo è ciò
che vi porgo
miei amati
volti in bianco e nero,
così
giovani, così ridenti per sempre.
Questo è il
mio sempre.
Vincent Van Gogh "Vaso di zenzero con crisantemi" 1886
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