Se guardo
fuori
Mi inondavo
di sole mi cadevano addosso
raggi obliqui
come lance
spuntate e accoglienti
mi ci
ficcavo dentro
correndo con
scarpe che sollevavano
terra di lava
nera
Il vestito volava
tra le gambe
mi trascinava
in un vortice di
fiori spariti
dai ricordi
forse rossi o
forse azzurri
Portavo la treccia
sulla spalla
era il mio fucile
disarmato
che non avrebbe
mai sparato
se non scintille
al cuore
del mio amante
Ballavano assieme
alle bandiere
la treccia e
il cuore.
Ero allegra e
cantavo
canzoni che non
erano mie
erano d' altri
uomini d' altre donne
Di tutti i ragazzi
e le ragazze che
Avrei voluto
incontrare risorti
Dalle mute lapidi.
Se guardo fuori
mi viene incontro
la giovane che
fui
nel sole a picco
resta immobile
sorridendomi
tace.
Vorrei che entrasse
qui in questa casa
Ma l’ombra è
fitta
E io m’oscuro.
Giacomo Balla "Ragazza che corre sul balcone" 1912
Giacomo Balla "Ragazza che corre sul balcone" 1912