mercoledì 10 gennaio 2018

La tempesta sgorbia.

Mi vengono in mente i versi di Giacomo Leopardi "Passata è la tempesta, odo augelli far festa"  e vorrei che tutte le tempeste fossero davvero passate. Ma quelle del cuore sono insistenti e anche quelle che gli uomini ingiusti provocano.




La tempesta sgorbia.



C’è una lavagna grande
grande quanto venti mani
mani di bambino.

C’è un gessetto rosso
rosso quanto l’allegria
l’allegria di un bambino.

C’è una barca
una barca in mare
e l’onda riccia
che la sbatte e straccia.

Dentro ci sei tu

I tuoi occhi fermi
attaccati al mondo
cuciti addosso al mondo
Così te li ho fatti.

Dentro ci sei tu

Le tue mani libere
i tuoi polsi sottili
liberi da legacci
Così te li ho fatti.

Dentro ci sei tu

I tuoi piedi magri
fatti per andare altrove
fatti per macinare strada
Così te li ho fatti.

Dentro ci sei tu

E la tempesta s’abbatte
di voci gronda
e di scomposti gesti
s’attorce

E ti sfiora, ti spinge
vacillate insieme
ma non cadi
non cadi tu bambino

Occhi fermi
attaccati al mondo
t’ho fatto

Mani libere
e polsi senza legacci
t’ho fatto

Piedi magri
fatti per andare altrove
t’ho fatto.

Cuore mio mio bene

Non tremerai
Perché sgorbio
è il disegno sulla lavagna

Sgorbia è la tempesta
sciancate menti
l' hanno schizzata.

Con un gessetto rosso
Rosso d’allegria
Noi l’aggiusteremo.


Paul Gauguin "L'onda"  1888



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