lunedì 9 settembre 2013

Dal diario dell'assente.

"Sentimenti contraddittori, due anime che si scontrano dentro di me. Una discrasia che prende corpo soprattutto di notte, con l'estenuante insonnia che mi possiede, senza tregua. Sensazioni di vacuità, una vertigine di angoscia nel buco oscuro della mente, la consapevolezza, mentre osservo la chiusura del cielo sulle scarne stelle, della inutilità di ogni affanno, di ogni dolore e insieme di ogni gioia rubata.
Sempre quella voglia di scappare dal presente, furtiva e vergognosa voglia di abbandono degli altri e di me stessa. Per andare dove, non lo so e non importa. Poi, il respiro del sonno atteso e la luce del nuovo giorno che mi oltraggia. Lascio tutto alla notte appena trascorsa, troverò tra le pieghe del cuscino ciò che ho vissuto."
Leggo questo diario che mi è stato affidato (non è necessario sapere da chi, non sarebbe necessario neanche per me) e le circostanze che hanno fatto sì che lo avessi io mi appaiono più chiare.
Forse perché conosco la sua storia di eterna assente.

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