mercoledì 23 ottobre 2013

La morale e la falsa morale.

Certo è che l'Italia è uno strano, stranissimo paese. Da due settimane circa impazzano sui media di ogni genere (TV, quotidiani, social nel web) le mirabolanti imprese di Fazio-Brunetta-Maradona-Fazio-Fassina-Brunetta. Le dichiarazioni si moltiplicano, le interviste si ammassano, i distinguo e le indignazioni sgomitano per emergere dalla palude. Tutto un vociare, uno sbraitare, un gridare allo scandalo, all'offesa oltraggiosa, nani e ballerine tutti insieme avrebbe detto un onorevole della prima repubblica. E qual è poi il motivo di tale affannato contendere? Quali sono le recenti turpitudini che, ancora una volta, avrebbero macchiato l'italico onore? Un compenso ritenuto esosissimo e il gesto dell'ombrello. Come se di compensi esosissimi non fossero piene le tasche di molti manager pubblici e quelle dei troppi politici che assiepano il nostro Parlamento, le nostre Regioni e così via. Ora, che gli emolumenti o gli ingaggi destinati alle "star" televisive, sia nel servizio pubblico, ma anche in quello privato, siano esagerati, è un dato di fatto e occorrerebbe darci una sforbiciata. Ma è anche doveroso, mi pare, guardare alla qualità dei servizi resi e premiare il merito. Ed è innegabile che qualche merito, nella mercanzia televisiva offerta, Fazio e la sua trasmissione lo abbiano.
Poi, a tamburo battente, ecco scoppiare il caso  Maradona e del suo gestaccio. E anche qui i piagnistei si levano da tutte le parti, con una par condicio davvero magistrale. A me personalmente, di Maradona non importa nulla, non lo seguivo come calciatore, non lo seguo neanche adesso, tant'è che proprio quel gesto non l'ho visto, in diretta, perché avevo cambiato canale. E non provo neanche una particolare simpatia per l'uomo Maradona. Ma, dopo avere assistito, in differita, al fattaccio incriminato, sono certissima che non fosse intenzione dell'incauto e poco educato ex calciatore, di insultare gli onesti cittadini italiani che pagano le tasse. Mi è parso solo quello che è: un vaffanculo a tutto sì, a se stesso, al passato di errori e forse, anche a un certo perbenismo. Che poi Fazio dovesse prendere le distanze con piglio censorio ed energica indignazione, mi fa ridere. Ma io sono fatta così, perdonatemi, ho il viziaccio di indignarmi per altre cose. Lascio quindi tutta la collera e lo sdegno ai vari Brunetta e Fassina e a quant'altri ancora vorranno tuonare contro i due trasgressori dell'etica pubblica. Per me l'etica attiene ad altro, per me viene quotidianamente calpestata proprio da coloro che si ergono a paladini di questo Paese e delle sue Istituzioni. Per me l'etica viene uccisa quando si permette al nostro Paese di diventare vecchio e senza futuro, perché i giovani scappano; quando si nega aiuto ai disabili; quando si nega asilo ai profughi dalle guerre; quando si spendono i nostri soldi per armarci (contro chi?); quando si spendono i nostri soldi in opere inutilmente grandiose; quando si accetta che la corruzione sieda nei banchi del Parlamento. E molto altro ancora mi turba e mi sconforta. Il senso dell'etica è uno e non è possibile ammaestrarlo secondo gli interessi di questo o di quello.
Forse siamo condannati a questo, forse siamo proprio questo: il Paese che si indigna per il gesto dell'ombrello. Il Paese che, avendo perso la coscienza morale, sopperisce con quella, più elastica, della falsa coscienza morale.



René Magritte    La reproduction interdite  1937      

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