venerdì 26 luglio 2013

Sognerò di loro.

Notte di luglio, afosa e impietosa per chi, come me, detesta il calore del buio, questo nero mantello che si stende sulla città insonne soffocando il respiro. Osservo le cupole, sagome imperfette in lontananza e so che oltre c'è il mare, ma non mi arriva il suo odore. I lampioni sono false stelle, come le speranze che sento svanire. Due macchie gialle si allargano nell'oscurità come occhi di gatto e sono le mie visioni corrose della realtà, quello che mi resta da immaginare. Allora faccio un capitombolo e torno al prato del mattino trascorso con i miei bambini, a giocare senza fretta e senza troppe parole, schizzandoci con l'acqua e ridendo forte a ogni goccia caduta per caso sulle loro labbra semiaperte, come gole di uccellini nel nido. Dal retro della casa vengono correndo i cani, amorevoli e goffi e l'unico suono è, per alcuni attimi, il loro uggiolare allegro. Non penso a niente, dimentico ogni ansia, permetto al vento di spettinarmi come se avessi anch'io cinque o sei anni. Dimentico ed è quello che voglio. Intanto i bambini mi trascinano per mano, mi afferrano e mi abbracciano, sento i loro baci e sento il vento e il sole e tutto si confonde, baci vento sole diventano un'unica sensazione. Tra poco, stanotte, sognerò di loro.

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