venerdì 22 febbraio 2013

Nella notte travolta dagli dei.

Ci sono cascata di nuovo, una pera matura nella melassa sul fuoco. Mentre altri continuano a parlare d'amore, estasiando cuori palpitanti, io mi faccio prendere non da Eros gentile, ma da Ares e Atena. Mi afferrano vigorosamente, ben forniti di scudi ed elmi e mi trascinano nell'Ade, fumigante di veleni, della politica. Guerreggio baldanzosa, schivo fendenti, ne assesto alcuni. Mi confronto con imberbi maschi ignoranti e fanciulle dalle gote arrossate dall'eccitazione bellica. Vorrei sottrarmi, ma è tardi, la battaglia volge alla fine e il nemico da sconfiggere è un drago vecchio e maligno. Attorno a me, schizofrenico vociare che riporta alla mente un'altra epoca, anni di disperazione e dolore reali, anni di uomini e donne annientati, di bambini strappati al futuro. Il cuore trema, piango nella notte di nuvole nere sulla città allagata. Piango per i morti di un tempo passato; piango per me che non l'ho vissuto; piango per questi giovani sciocchi che non sanno niente e allora negano tutto. Torno al presente e leggo frasi d'amore e scorgo un raggio di sole che passeggia sul desktop: vorrei scrivere anche io parole d'amore, vorrei anch'io passeggiare nella luce di quel raggio. Ma il mio tempo è passato.

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