lunedì 14 settembre 2015

Le città della mente.

Che sia di pietra nera. Che sia candida come colomba. Che sia grigia come acqua sporca. Che sia vivace come una danza. Tutte le città diventano luoghi della mente, puntini lucenti che interrompono l'oscurità.




C'è la città acquattata nella pianura,
come fiera nella savana, fiera non è più
dei suoi ornamenti neri di roccia effusa
dal vulcano spinto sul mare di antiche genti.
C'è la città di pietra bianca, giardino gentile
di nobiltà e chiesa, chiusa nel caldo estivo
di ulivi e carrubi aggrappata alle radici,
il mare, sempre il mare, l'inquieta con il vento.
C'è la città fumante di nebbia e umidi fiati
verde nei parchi, parca nelle parole
smarrisce nel fiume torbido rifiuti e sogni
avvolti in bandiere, variopinti sudari.
C'è la città festosa, grida allegria abbracciata
dalla gente nel viale largo che scende al mare.
il mare sempre, gioca col drago di cartapesta
incontrato per caso, in un giorno di festa.
Sono le città sante della mia mente vagante
sul filo teso dal destino che non osserva regole
che gioca sporco sul campo del mio cuore,
avvezzo ormai a tutti i tiri in porta, che non sa parare.


Fernand Léger Animated Landscape, 1924 olio su tela cm

Fernand Léger  "Paesaggio animato" 1924
Fernand Léger Animated Landscape, 1924 olio su tela cm

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