Mediterraneo
Abbacinato d’azzurro abbracci
la rena bianca, vi affondi il corpo
con dita salmastre tra sassi di vetro
conchiglie rotte e sterpi mossi dal vento.
Respiri piano nello scroscio dell’onde
ti muovi rotolando, ti ritrai schiumando
torni nel ventre cupo tra festoni d’alghe.
Il sole illumina l’occhio di un pesce
di bagliori sanguigni, fisso nel tuo.
Cala la sera nel silenzio scuro e vibrante
di stelle e granchi e tu dormi, tu dormi.
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