giovedì 16 aprile 2015

Come in un labirinto.

Come cirri vaporosi in un cielo terso e azzurrissimo in estate. Così mi appaiono, nella mia visione irrimediabilmente fantasiosa della vita, poetica forse per scappare a gambe levate dalla prosaicità del quotidiano, così mi appaiono i  comportamenti, le parole, gli interessi e le passioni anche, di molte persone. E non ce la faccio a capirne il motivo, mi lambicco le meningi. Oddio, una certezza c'è ed è bella e spiattellata davanti a tutti noi: la situazione del momento storico è, a dir poco, schizofrenica. Viviamo in un labirinto di informazioni che ci piovono sulla testa, ogni santo giorno, e non sono, solitamente da esultare, guerre, stragi, crisi economiche spaventose, povertà in aumento, quando non ci si mette di mezzo anche lo scoop della malattia devastante, che potrebbe annientare l'umanità. E noi tutti, viandanti per caso, ci perdiamo nel labirinto e l'orientamento va a farsi benedire. Le personali sicurezze si attenuano fino a scomparire; quelle che un tempo credevamo essere le nostre saldissime opinioni, vacillano come statue con i piedi d'argilla. Disorientati, sfiniti, ci barcameniamo, alla meno peggio, nel mare magno delle offerte che ci propinano i media e la politica, soprattutto, eterna mezzana. Ed è facile non raccapezzarsi più, è facile finire con il non capire più niente, scambiare fischi per fiaschi, montagne di spazzature per monti innevati, rigagnoli di liquami per torrenti alpini. Come fossimo sotto l'effetto di una perenne fata Morgana.
In questo modo, tutto si distorce, le parole sono solo suoni incomprensibili, la scrittura si trasforma in una serie di segni inintelligibili. E cadiamo nella trappola della non consapevolezza, cediamo al flusso dell'incoerenza. Se solo tornassimo indietro, se solo ci imponessimo di comprendere ciò che leggiamo, o di ascoltare non solo con le orecchie, ma con cuore e cervello, le parole degli altri. Se solo ci riappropriassimo della nostra coscienza, l'accarezzassimo come la più bella delle amanti. Avremmo forse la gioia di ritrovarci, di ritrovare noi stessi e le nostre passioni, la nostra perduta coerenza.

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