Vivere
Dal sole gronda un raggio sbilenco
sul fiore viola orfano di cure amorose.
Illumina la pagina arricciata dal vento
e mi trafigge l’occhio con mille spade dorate.
Vola la testa assieme agli uccelli già desti
e fischianti all’aurora di passi deserta, vola.
Lapilli di pietra stridono sotto i piedi
dei bimbi, trilli e stridori, tonfi e sudori
di guance arrossate, di capelli bagnati.
Una gatta e una cagnetta rotolano abbracciate
con graziosa violenza mi mordono il cuore.
Vivere, vivere è questo sentire, un raggio
sbilenco che illumina e la testa che vola.
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