Perseverano nella loro folle ignoranza, nella loro violenza assurda, nella loro totale umana assenza.
Li abbiamo visti sgozzare, bruciare altri uomini. Li abbiamo visti, distogliendo gli occhi dall'orrore; ne abbiamo sentito le voci ululanti versi ferini e ci siamo tappati le orecchie per non sentire. Mi turba assai accostarli alle belve predatrici - i felini, i lupi, i grandi rapaci, gli squali persino, hanno in sé una motivazione, la sussistenza della specie - loro no, loro se ne stanno nascosti, predatori velati di nero, vigliaccamente riparati dallo scudo di una falsa religiosità, di un Dio che non c'è, se non nelle loro menti e nelle loro mani lordate del sangue delle prede che ghermiscono. Quel Dio che invocano e nel cui nome sterminano, non gli appartiene; quel Dio ha disgusto di loro.
Ora li abbiamo visti depredare, saccheggiare, distruggere l'Arte e la Bellezza. Scarafaggi repellenti e striscianti mi sono sembrati, armati di scalpelli e martelli, a mutilare statue e templi, con battito metodico, ritmico, come antiche maestranze al contrario. E non avevano neanche il fastidio delle grida, delle implorazioni, la pietra e la sabbia sono mute, il dolore della Bellezza si sfalda senza suono.
Ho sofferto molto, come molti avranno sofferto, nel vedere crollare sotto i colpi la Storia, che è Storia di tutti, dell'umanità intera. Ho pensato che stavano uccidendo una parte di me, e di tutti. E ho pensato che, quegli scarafaggi neri, privi di morale, spogli di intelligenza, miserabilmente avidi, stavano uccidendo anche se stessi. Senza averne consapevolezza. O forse, con la consapevolezza degli scarafaggi, destinati a nutrirsi di sozzure.
Nimrud Iraq
Meglio non si poteva esprimere l'orrore per l'assassinio della cultura
RispondiEliminaGrazie, l'orrore appunto.
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