lunedì 27 ottobre 2014

Sogno 1998 - 2014

In questi giorni accadono strane cose. Un uomo che si dichiara con il cuore a sinistra, politicamente s'intende, che pronuncia discorsi che non riesco a capire; una piazza gremita di gente che si dichiara con il cuore a sinistra che gli grida contro; e in una libreria, una ragazza piena di sogni  che parla alla presentazione del suo libro di coraggio e di sconfitta, di ragazzi che se ne vanno e di chi invece resta per continuare a lottare, di opportunità negate e di diritti violati. E queste sue parole non rappresentano l'argomento del suo libro, non sono nella "scaletta", nessuno se le aspettava. Eppure le ha dette ed è stato il momento più emozionante del pomeriggio. Forse lei non lo sa, ma in quel momento, lei proprio lei che si definisce apartitica e apolitica, ha dato una grande lezione di politica. Perché ha usato parole semplici, di quelle che ti arrivano dentro e lì restano.
A lei e a tutte le ragazze come lei che sanno meglio dei troppi Soloni tromboni, cosa sia il diritto di scegliere, il diritto di vivere dove si vuole vivere. a loro tutte dedico questa mie parole.

Sogno 1998
Come le donne di Chagall
volo appesa al cielo
sulla città che dorme
della belva i ferini sonni.
Seguo scie di fiorite
Corone alle stelle
Ammiccanti lucciole
Sulle siepi blu della notte.
Allaccio la mano alla mano
Delle mie donne amate
Hanno volti di luna d’agosto
Hanno occhi di allegre comete
In corsa nel sogno e nel vento
Non sono straniera, non più.
Mi portano via le mie donne
E non c’è precipizio di nero.
Io volo io volo io volo.


Marc Chagall  -   Nudo sopra Vitebsk, 1933     

















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