giovedì 29 maggio 2014

Memore.

Ora c'è l'estate che esitante viene a trovarmi. Un'ospite gradita e attesa, timidamente si annuncia facendosi largo, quasi timorosa, tra gli sbuffi di una primavera irascibile. Non sarà come le altre estati, però. Non mi lascerò trascinare dai vortici di aria bollente, non mi abbandonerò alle insensate speranze. Ne assaporerò i contorni netti che si stagliano nella luce accecante; la violenta fiammata dei suoi colori mi troverà pronta a carpirli, decisa a dipingere le mie giornate di fuoco. So cosa mi aspetta, stavolta. L'incanto di notti nere e lunari, avvolte di foschia umida non mi toglierà il respiro, me ne starò vigile e a occhi asciutti.

Memore

Memore di torpori sabbiosi
nella bocca si sfaldano parole
quelle che non ti ho mai detto.
Non tacerò più nei silenzi scuri
delle imposte serrate come le
braccia tue al petto misterioso.
Inebrierò le stanze di suoni
ardenti, di vino fresco bagnerò
le tue e le mie ferite pulsanti.
Memore di occhi vacillanti
nella menzogna del passato
brucerò candele fiorite di miele.
Una luce tremula ti raggiungerà
sospinta dal vento della notte
e tu vivrai in essa la tua estate.

Vincent Van Gogh - Notte stellata 1889

Se prendiamo il treno per andare a Rouen o a Tarascona, possiamo prendere la morte per andare in una stella.(lettera 545, Van Gogh)


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