venerdì 16 maggio 2014

C'è chi pensa a me.

C'è qualcosa di diverso in questa primavera tardiva. Sarà il sole che s'affanna a farsi largo tra le nuvole; sarà il vento del nord che soffia sulla città boccate di neve;  saranno le rondini che non schiamazzano (è il primo anno che non sono ancora arrivate e mi mancano); sarò io che non ho mai sonno, quel sonno tiepido e sfinito, così tipico del mese di maggio.
Nelle lunghe veglie mentre mi assalgono i rumori della città che stenta ad addormentarsi, non conto le pecorelle, ce n' è sempre una che si smarrisce e  vai a riacchiapparla dopo, così lascio scappare anche i miei pensieri e spesso vanno all'indietro come gamberi impazziti; oppure si precipitano avanti, brancolando alla cieca nell'oscurità del futuro. A volte però, si bloccano davanti a me, nel presente di oggi e si tramutano in volti. Quelli amati e quelli di chi non capisce l'amore. E di chi lo capisce e mi aiuta a capirlo meglio. Continua a parlarmi, mi dice parole che sono carezze, sillabe morbide come unguento sulle ferite. E io scivolo lentamente nel sonno, scortata dai segni cullanti che punteggiano il buio della stanza. Mi addormento e mi sento protetta. So che c'è chi pensa a me, chi pensa per me. E mi piace questa sensazione nuova, mi dà calma. Fuori la città stenta ad  addormentarsi, ulula di sirene e di cani tristi, ma io non ho paura. Non stanotte.

Wim Wenders - Il cielo sopra Berlino   1987

2 commenti:

  1. Bellissimo!!! "...scortata dai segni cullanti che punteggiano il buio della stanza. Mi addormento e mi sento protetta..." Proprio così mi sento anch'io quando il sonno tarda in arrivare!

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  2. Giè Magali, proprio così. E mi sento meno sola, ci si sente meno sole, vero? Un abbraccio

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