martedì 21 gennaio 2014

L'insensatezza della vita.

Quante stranezze riserva la vita, quanti eventi ci sorprendono senza segnali, senza presagi. Nella nostra personale esistenza, così come nella vita pubblica. E il disagio che si vive nelle quotidiane esperienze è come amplificato da quello che si insinua dal di fuori, dall'esterno, da quell'altro scorrere da cui non possiamo proteggerci. Oggi mi appare strano che si parli tanto e ancora chissà per quanto se ne parlerà, ahinoi, dei due uomini politici che occupano il palcoscenico con la loro tracotante e affine voglia di potere. L'uno, vecchio e consumato attore, si ostina a calpestare la ribalta con la notoria famelica bramosia di visibilità e di plauso; l'altro, giovane e sorridente, arrota le zanne e studia per apprendere, vuole essere un discepolo esemplare. E noi, noi tutti,  ce ne stiamo nei loggioni, in platea ad assistere. Per lo più muti, qualcuno con il muso storto, qualcuno emette lo squittio di un topo in trappola, qualcuno applaude estasiato. E nello stesso giorno se ne va un grande uomo, un vero artista. Claudio Abbado. Un dispensatore generoso ed elegante di bellezza e di talento scompare accompagnato dalla musica che ha amato e che ha insegnato ad amare a molti. Insensatezze della vita. I due piccoli uomini politici, il doppiopetto per eccellenza e il ragazzo in maniche di camicia, mi ricordano il servo stolto della parabola dei talenti, il servo che non riceverà l'immortalità; l'altro, il maestro Abbado mi ricorda i servi saggi che mettono a profitto i talenti ricevuti.  Sono certa, purtroppo, che in molti continueranno a parlare dei primi due sulla carta stampata, nelle televisioni, nei bar, nelle strade e nelle piazze. Mi conforta il pensiero che del maestro Abbado si parlerà di meno. Si parlerà sottovoce forse, si parlerà in qualche articolo o trasmissione per pochi; si parlerà con la stessa discrezione e lo stesso stile con i quali ha sempre vissuto la sua straordinaria storia di arte. Si parlerà sempre di lui nei teatri lirici, quando la musica risuonerà eterna e forte, quando il gesto delle mani la condurrà a noi, per regalarci ancora e ancora gioia, emozione, pura bellezza. 

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