domenica 26 gennaio 2014

Giorno per giorno.

Un terremoto. Appena percepito, contro la parete gialla, un buco allo stomaco, un silenzio di uccelli in giardino. Poi niente, la calma. Rimane un pulsare doloroso del sangue, ma a quello ho fatto l'abitudine da qualche mese. Oggi è accaduto questo. E anche altro: ho riso, ho riso finalmente, con gli occhi chiari e allegri di mia figlia puntati dentro al cuore, mentre mi raccontava di sé, farfalla chiusa nell'involucro del pc, farfalla libera sotto cieli piovosi. Nella mia stanza filtrava un raggio freddo, un laser che mi accecava, ma lei era con me e niente di male poteva accadere, non con lei. Domani sarà diverso, domani verrà dell'altro e il laser freddo riprenderà a tagliare, bisturi incruento. Giorno per giorno penetrerà in me, ma io stornerò lo sguardo, non pemetterò che mi sfiori. Giorno per giorno lo affronterò e, come lei, gli riderò in faccia. Al mio laser, al mio raggio freddo.

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