giovedì 20 giugno 2013

Nonostante tutto, l'allegria.

Nonostante tutto quello che accade intorno a me, nonostante i miei affanni che si consumano in volute di fumo; nonostante quest'estate incombente e i meteorologi saggi che con pervicace insistenza affibbiano all'anticiclone di torride tempeste, nomi evocatori di oltretomba arcaica o di dantesca memoria; nonostante le notizie di apocalittiche catastrofi seminate qua e là sul web da scienziati altrettanto saggi, nonostante tutto questo apparire e scomparire di funesti segni e di ansiosi sogni, mi accorgo di essere viva, a volte anche allegra. Allegria è una di quelle parole che amo d'un amore viscerale, quasi materno, non so a voi che leggerete, ma per me  "allegria"  è di colore azzurro intenso, profuma di spezie e anche di lavanda, e ha il volto e le forme di una donna incinta. "Allegria" è un grande contenitore, come un ventre materno appunto,  come un mare materno in cui posso sguazzare senza essere costretta a guardare l'orizzonte o il limite dell'isola verso cui dovrò nuotare. Non dura molto, ma mi basta per andare avanti, mi è sufficiente per affrontare la notte che cala, massiccia e ingombrante e la caccia via, senza pietà.    Ascolto la distanza che mi parla al cuore, provo a capire la solitudine, nelle lunghe ore di silenzio notturno, tra un tarlo che rosicchia un mobile e il volo di una zanzara prima che atterri sul mio corpo; fuori c'è una sfacciata luna e qualche stella, striminzita dalle luci della città,  il mio chiù grida dal giardino di sotto, è un richiamo al sonno, non è lugubre come si crede. Nel buio scopro molte cose di me, mentre la mente precipita in un torpore che non è quieto dormire, è veglia incerta, coscienza in apparente ozio.
Faccio progetti con gli occhi serrati dalla stanchezza, progetti che al mattino la luce spezzerà e lo so mentre li faccio. Ma continuo a farli, instancabile tesso una tela di cose da fare e da non dire, di parole da non pronunciare e di altre da gridare. Poi anche il mio chiù tace, si è addormentato. Lentamente lo seguo.

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