venerdì 7 giugno 2013

Il toro per le corna.

Le cose succedono e non ti chiedono il permesso per sconvolgerti la vita, in meglio o in peggio: accadono e basta. Così capita che un gruppo di teste di rapa esaltati, fascistacci dei nostri giorni, squallidi giovani alla deriva dalla vita, immersi e sommersi da un odio del quale non sanno neppure spiegare le ragioni, aggrediscano un gruppo musicale, forse solo perché sono diversi da loro, forse perché amati da altri ragazzi come loro, forse perché credono in qualcosa che sta talmente al di sopra delle loro piccole teste senza cervello, puri involucri di ossa e pelle, da sentirsene schiacciati. O forse non sentono neppure questo peso, non sentono nulla, Sono il nulla.
Le cose capitano, capitano e non puoi prevederle. Ma una volta accadute, non puoi fingere che non siano accadute, vanno affrontate, si dice che il tori va preso per le corna, anche se questa immagine mi riporta a visioni truculente da corrida. Allora chi si è assunto l'onere di governarci deve affrontare quello che accade e prendere una decisione, l'unica possibile, combattere a muso duro contro chi pensa che l'altro, quello che non piace per un motivo qualunque, di pelle, di religione, di razza, di sesso, di appartenenza politica, possa essere attaccato con la violenza fisica e con quella verbale anche, quando questa diventa minaccia all'integrità. Mi chiedo se è fattibile, mi chiedo se è ancora credibile in un Paese che non sa più chi sia, dove è diventata normale l'anomalia della corruttela e della illegalità, un Paese smemorato e vecchio, dove i vecchi non vogliono avere saggezza, eccetto alcuni, e i giovani, la nostra ricchezza, non sanno di esserlo perché nessuno glielo ricorda con il giusto amore.

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