Non sei
laggiù, sei nelle mie pagine.
Scivolavo
accanto alla pietra macchiata
Ti cercavo
come da
bambina
E il
gelsomino scopriva il tuo sorriso
In bianco e
nero
delle
attrici di allora
Ti ho
strappato un ramo secco che ti attorcigliava
I capelli
E la fronte
E i fiori non sono abbastanza belli
Per te
silenziosa
Silenziosa regina
La luce era
opaca senza di te
Eppure c’era
il sole
E c’era caldo
Eri tu che
non c’eri, eri tu
Che ti
nascondevi
Non sei
laggiù non tra le pietre rosicate
Non sei muschio
Non sei ruggine
Ti ho vista,
sai,
danzavi ancora
e cantavi
ancora
E la tua
testa di regina
Era tutta
bionda
Come nelle
foto in bianco e nero
Che sto guardando
E so qual
era il colore
Dei tuoi
occhi.
Ti ho vista,
sai,
In questi
giorni brevi della mia vita
Sei uscita
fuori con un guizzo
Un volo
delicato verso me
E mi parli,
sai,
Mi parli
sempre e batti in testa
In questi
giorni senz’alba né tramonto.
Il mio tempo
veloce e trafficato
Scorre con
te
E non sei
laggiù, sei qui con me
Nelle mie
pagine
In bianco e
nero
A dilatare leggera
questo mio tempo.
Jan Vermeer "Donna che scrive una lettera" 1665 ca.
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