mercoledì 15 giugno 2016

Teniamola lontana.

La strage di Orlando, in Florida, pone a noi tutti molti interrogativi e i media, i sociologi e tutti gli esperti di questo pianeta cercheranno di districarsi in mezzo ad essi per rispondervi. Chi ha compiuto quest'ennesimo orrore è un terrorista, pare. Un fondamentalista che ha voluto colpire un'espressione dell'umanità di cui tutti facciamo parte. Come a Parigi, nello scorso novembre, altri invasati senza dio e senza onore massacrarono un'altra faccia dell'umanità, quella scanzonata e allegra di giovani donne e giovani uomini che volevano ascoltare musica e cantare e ballare. Così anche a Orlando, le vittime innocenti sono state scelte in quella fascia di età che è più esposta perché giovane e aperta alla vita e alla gioia di vivere. E che la carneficina abbia riempito il  carniere con i corpi di giovani donne e giovani uomini omosessuali, nulla cambia. Anche in questa moderna, orrida tragedia, la mano dell'assassino, spietata e folle, è stata armata dall'odio per la diversità, in quanto l'odio è cieco e non accetta alcuna forma d'amore; è questo secondo me il punto, la diversità rappresentata dall' odio verso la vita che si contrappone all'amore per la vita, a prescindere dalle scelte sessuali. La crudele ferocia, la disumana violenza ha colpito la vita, l'essenza stessa dell'umanità, lo spirito divino che anima l'umanità intera. La strage di Orlando è perciò, come quella di Parigi, un abominevole atto contro Dio, qualunque dio si voglia concepire come creatore di vita e ispiratore di essa.
Spesso mi sono domandata quali dovrebbero essere le prime nozioni da offrire, con gioia e speranza, ai bambini e sono certa, sempre di più, che una è imprescindibile: non c'è niente, né razza, né colore, né sesso, né religione, che possa ammettere il termine "diversità." Non ci sono persone diverse, in questo martoriato mondo, ci sono persone nate in altri luoghi lontani, che parlano altre lingue, che amano altro, che pregano altro. Ma sono come noi, sono umanità, sono uomini e donne e bambini degni d'amore e rispetto proprio come lo siamo noi. Diversità, comincio ad aborrire questa parola, teniamola distante questa sì emarginiamola, se diventa un alibi per le nostre paure e le nostre ossessioni.


Michelangelo Merisi da Caravaggio  "Scudo con testa di Medusa"  1598 ca.

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