domenica 6 marzo 2016

Senza ali e senza rete..

La gioventù emoziona, dà la carica alla vecchia pendola che scandisce la vita, fa scorrere il sangue nelle arterie e lo pompa nel cuore e nel cervello. La gioventù è una dolce droga che non avvelena, e come le droghe dà dipendenza e fa soffrire quando si è costretti, col crudele ticchettio degli anni, all'astinenza.
Ieri mi sono imbattuta nelle parole di un giovane che ricordava la "meglio gioventù", non il film, ma il concetto che quel film con questa locuzione ha espresso e ha indelebilmente impresso in ciascuno di noi. E si rammaricava, quel giovane, quasi timoroso che non vi sarà più una gioventù migliore di altre. Credo che pensasse a una gioventù libera, pronta a strappare lacci, a scardinare recinti e gabbie. Pronta a scagliarsi in un inebriante futuro, così senza ali e senza rete, come nella canzone di De Gregori che sempre ha accompagnato certi miei pensieri.
La "meglio gioventù" è stata anche la mia, e davvero si cercò di spiccare il volo, davvero si infransero barriere e crollarono muri, guardammo tutti, un po'  spersi, oltre il giardino e scorgemmo l'infinito. Infinite possibilità di essere diversi. Ma non fu abbastanza rapido e sicuro il nostro volo, i cacciatori ci impallinarono, fummo prede abbastanza facili da catturare, in fondo. Ci intruppammo, ecco, tornammo al giardino, a coltivare i nostri personali egoismi e le nostre necessità.
Ho risposto a quel giovane, un poco sconfortato, che la meglio gioventù c'è, o almeno può ancora esserci, gli ho detto che ha bisogno di coraggio per rivelarsi. Non è cosa da poco in questo mondo che di coraggioso ha il frusciare delle banconote e, adesso, il rinnovato rombo bellico; e le voci dei giovani rischiano di esserne coperte, vengono soffocate dal tumulto minaccioso e stupido della "peggio vecchiaia" che regna incontrastata sul vilipeso pianeta Terra. Però c'è, la meglio gioventù c'è, ne sono sicura, la sperimento tutti i giorni negli occhi e nelle parole di chi mi vive vicino, giovane, dubbioso, precario, commovente. Ma migliore dei tanti vecchi che decidono della sua vita.

Fernando Botero, Gente del circo con elefante, 2007

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