venerdì 9 ottobre 2015

Oggi è una favola.

I Maestri  Cantori in cattedra. I Topi del Pifferaio Magico. I Tre Maiali(ni) fuori dalla porcilaia. Il Gatto che strizza l'occhio alla Volpe. Lucignolo e Pinocchio nel Paese dei Balocchi. Il Grillo saggio (quello vero però) che si sgola e nessuno lo ascolta. I Pollicino che non hanno più briciole per tracciare il sentiero verso un lavoro. E gli Orchi della guerra. E le innumerevoli Piccole Fiammiferaie, pronte a morire assiderate. Gli Hansel e le Gretel dagli occhi neri che errano per boschi stranieri e inospitali. Gli eterni Barbablu, quelli non mancheranno mai. E ancora i Lupi, ma non quelli quasi estinti dei nostri monti, che aspettano i Cappuccetto Rosso per divorarle in un sol boccone. E poi il Cacciatore che è stranamente vestito di bianco e non ha un fucile, solo parole. E gli Imperatori con i loro vestiti pomposi e inutili perché il Re ormai è nudo. Le Fate Cattive costruiscono arcolai e fabbricano insidiosi tranelli; mentre le Buone si slogano i polsi a furia di agitare la bacchetta magica, perché di magico non accade niente e il loro Bibidibobidibù è un canto delle sirene. Illude e attrae, ma presto svanisce sotto i colpi di scopa delle streghe. In ogni caso si contendono i nostri destini.
Alice è ancora in viaggio nel suo Paese delle Meraviglie, beata lei.
Peter Pan se ne sta nell'Isola che Non C'è, dove vorrei essere anche io, a dire il vero.
Oggi non avevo voglia di dire altro, ma forse qualcosa ho detto, chi vuol capire, intenderà.
 Che sbadata, non ho citato "Il Gigante egoista" di Oscar Wilde. Ma quella è una favola. 

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