sabato 17 ottobre 2015

La paglia dal frumento.

Non è difficile, per me che li ho vissuti, ritrovarmi in altri luoghi, in altri periodi e starci bene. Accucciarmi nei ricordi di fumanti sogni che parevano sempre prossimi a realizzarsi, ma poi evaporavano, appunto, diventavano fumo; non è difficile, per me, avere gli occhi umidi se mi capita di sentire una canzone o di rivedere un film di quegli anni in cui certe canzoni cantate a squarciagola o sospirate di notte, certi film visti nelle sale nebbiose e brulicanti erano il riflesso delle nostre vite, affidate alle mani, alle parole, alle musiche di sapienti registi e menestrelli: ci accompagnavano sempre, erano i nostri cani da pastore, capaci di radunare il gregge con le note e con i fotogrammi. Non è difficile, per me, avvertire lo scalpitare del cuore nel riascoltare vecchi discorsi di uomini e donne, politici e poeti non importa,  che ci indicavano il passaggio, quella strettoia angusta da superare per arrivare all'infinito possibile. E mi rallegro quando, anche spesso, mi accade di scorgere sui volti di giovani donne e di giovani uomini di oggi, l'identico stupore carico di attese che avevamo noi. Mi rallegra, mi sorprende e mi rattrista anche.  Perché non è facile per loro che sono costretti a camminare tra le sozzure che gli abbiamo eretto intorno, mucchi di spazzatura, ciarpame, macerie, guerre e morti, foreste divelte, cicloni dei tropici e tempeste della finanza, non è facile per loro trovare lo stretto passaggio che li porti allo scoperto, incontro alla vita che vorrebbero conoscere e amare. Ma è questo l'ingrato compito che hanno, di provare e riprovare, di brancolare e tastare fin quando troveranno. E  io e quelli come me staremo a guardarli con affetto, con partecipazione. Magari gli offriremo un segno, una breve traccia, con una canzone, con un film, con le parole di un poeta morto.
Non possiamo fare altro, lo abbiamo negato a noi quell'infinito possibile, doniamo a loro la bellezza della nostra esperienza. Saranno loro a dividere la paglia dal frumento.

Vincent Van Gogh  " La mietitura "

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