martedì 14 luglio 2015

Parole, parole.

Oggi, 14 luglio. La Storia bussa e rammenta a noi sordi.
14 luglio 1789, la presa della Bastiglia, la fiammata che incendia la Francia e dilaga in tutta Europa. La Rivoluzione di un ordinamento sociale, politico e religioso; lo scardinamento dei dogmi acquisiti nelle secolari schiavitù dei popoli, per sostituirli con altri : Libertè Egalitè Fraternitè. Che avevano tutta la volontà e la pulsione per diventare dogmi anch'essi. E, in parte, lo sono stati. In parte.
Sempre la memoria che è ubriaca, che si lascia ubriacare da chi sa mostrare la faccia feroce, ma anche accattivante, del più forte. Oltre due secoli ci separano da quella data e molte volte si è tentato di oscurare quelle parole. Ci hanno provato i più disparati regimi totalitari, nella madre Europa e in tutto il pianeta. Ci hanno provato con il terrore e con la fame, con le armi e con le stragi. Con le voci suadenti e insinuanti del liberismo più sfrontato e con quelle del comunismo vecchio e polveroso. Ci provano ancora, pur fregiandosene. Si imbellettano con queste parole, le pronunciano pure, con l'arrogante superiorità che gli scranni del potere economico e politico, loro concede. Ma sono parole vilipese e svuotate ormai del loro significato. Sono solo parole buttate ai popoli, perché siano ancora più ingannati senza avere coscienza di esserlo. 
Oggi si festeggerà in Francia, la sua grandeur si esalterà. Si ricorderà in Europa.
Ma quale Europa?

Jean Pierre Louis Houel  - Prise de la Bastille

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