giovedì 19 febbraio 2015

C'è un Dio.

No, non parlo di religione. Non oggi, se ne discute anche troppo, forse più in là. Forse quando il gelo si sarà dissolto e rivedrò il sole.
Ogni tanto rileggo le mie note, appunti sparsi negli anni, e ritrovo me stessa. Quella di un tempo e quella che sono adesso.

C’è un Dio 1971

C’è un Dio puerile in te,
capriccioso ti scorre nelle vene,
risale il fiume del tuo sangue
e si affaccia curioso agli occhi.
Traspare nel  bosco segreto
del tuo sguardo, tela di ragno tesse,
zufolando una canzone, allegro
agita le mani e mi afferra.
Mi trascina sull’albero più alto,
la testa ricciuta rovesciata
al sole di quest’ultima stagione.
E ride, ride, e io cado vuota
di sogni nell’ombra calda
dei suoi caprini piedi.
Maligno, prende a calci
Il mio cuore, si rifugia poi
tremante tra le mie braccia.
È il mio bambino.


Satiro danzante  III-II sec. a.C.  -  Mazara del Vallo


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