venerdì 2 gennaio 2015

Può essere.

Che bilancio fare del 2014? Non è per me, non ho un'attitudine matematica, sono con la testa spesso tra le stelle e le nuvole ( se il mio cielo è plumbeo ) e i numeri hanno regole talmente rigide che potrei spaccarmela, la testa. Certo, ho avuto anche io la mia bella dose di delusioni, un'ubriacatura da stroncare le gambe al bevitore più incallito, ma chi si può definire sobrio, oggi? Un anno, quello appena passato, che ha menato colpi a destra e a manca, sconquassando ulteriormente i già precari equilibri di questo nostro folle mondo, non ci ha fatto mancare niente, in effetti: le nuove pestilenze (l'Ebola); la crisi economica che infuria ancora (almeno in buona parte del globo; la ormai vecchia storia del clima che muta e le conseguenti devastazioni di territori e il conseguente immobilismo degli Stati; le immancabili guerre e gli esodi biblici di disperati in fuga; il riaccendersi dalle braci assopite delle scintille del terrorismo. Per non parlare delle quotidiane, estenuanti, nauseanti questioni della politica nazionale, scandali e scandaletti, corruzione dilagante da fare invidia alle esondazioni dei fiumi, truffe maxi e mini, mafia e camorra e 'ndrangheta stakanovisticamente all'opera. Ma, in fondo, niente di nuovo sotto il pallido, gelido sole di questo nuovo anno. Non ancore, per lo meno. Le speranze, un pochino ammaccate, però testarde, rimangono; i fievoli sogni pure e svolazzano alla ricerca di concretezza. L'augurio più bello, tenero come una fogliolina verde, di quelle che vengono fuori alla prima giornata di tepore dopo il freddo, mi è arrivato dalle parole di una bella e giovane donna a me molto cara. Poche, essenziali frasi che riscaldano come un ciocco che arde, frasi che dicono che la vita è meravigliosa se la scorgi riflessa nell'amore di chi ti è vicino; che è sufficiente una tazza di tè al mattino, preparata dal tuo amore, per renderti felice; che sono gli abbracci e gli sguardi dei tuoi figli a darti la forza di andare avanti; che la vista del cielo, azzurro smaltato o grigio pioggia non importa, ti fa volare; che un fiore, anche uno solo, il primo che sboccia, allarga il tuo sorriso. E la consapevolezza di esserci con gli altri e di agire e di lavorare e di amare e di essere amato/a. Quanto basta a dire, ma sì, ne vale la pena, la vita è meravigliosa. Può esserlo.

Vincent Van Gogh  Notte stellata sul Rodano  1888

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