E ora ci schiantiamo di
botto. Finite le ferie, in larga parte per tutti, ricominciamo a destreggiarci
nella realtà quotidiana. Sì perché abbiamo fatto di tutto per allontanarla, con
tuffi in mare e scorpacciate di gelati e angurie, con drink e bevande fredde; e
alcuni, impavidi e, perdonatemi, un poco tonti, con docce ghiacciate (tranquilli,
non ne parlo, sono certa che la
solidarietà ha altre vie); altri in sereno relax nelle campagne magari con un
buon libro tra le mani e gli uccellini cinguettanti. E la massa a rosolare
nelle città, aspettando con più o minor pazienza la nuvoletta d’acqua. Le ferie
sono obbligatorie si sa, ma tutti abbiamo, obtorto collo, sentito e visto cose
che non avremmo voluto né ascoltare, né vedere. Per non rovinarci le vacanze,
per non guastarci il bagno o la doccia che sia.
Ora si riprende, le scuole
riapriranno i battenti, il lavoro (?!?!) assorbirà energie e pensieri, insomma la vita ripercorrerà le solite strade.
E noi saremo costretti a riaprire gli occhi e a tendere le orecchie. Saranno
catapulte allora, saranno pallottole e non ci procureranno gioia. Ci
accorgeremo che ci sono conflitti orribili accanto a noi; che la gente muore
per la mano violenta di assassini indottrinati o di rancori dalle radici
rancide e corrose; ci accorgeremo che la politica internazionale è poca cosa e
quella nazionale meno ancora; ci imbatteremo ancora e ancora nello spread e nelle
agenzie di rating, con i loro epitaffi sulle economie più deboli (e noi non è
che siamo messi bene!); e torneremo a litigare, facendo larghissima eco ai
nostri impareggiabili politici, per questo o quello, partito, movimento, lista,
listino, menù e tutto il resto. Come prima delle sospirate vacanze, troveremo
ospitalità in un ambiente molto familiare, nel senso di conosciuto e non di
gradevole, ovviamente.
Epperò, potrebbe, dico
potrebbe, anche essere un incubo! Forse si tratta solo di un incubo prodotto
dall’ultima indigestione prima della fine delle ferie, un incubo tremendo. E
quando ci saremo svegliati, ah sì! apriremo gli occhi su un mondo meraviglioso:
niente guerre né violenze né orrori né odio né corruzione né ragazzi senza
lavoro né spread né agenzie di rating e soprattutto niente politici nei talk a
sbraitare, inconcludenti e bugiardi.
Potrebbe essere.
Foto di Arthur Tress
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