lunedì 11 agosto 2014

In questa notte d'agosto.

In questo agosto italiano di strade meno affollate, ma non solitarie; di solitudini più accese e di incertezze acuminate, in questo agosto italiano brilla la tonda faccia della luna.

Si affaccia di colpo nella notte immanente sul cortile fiorito, lambisce di pallore i volti scuriti dal sole, si riverbera su piatti e bicchieri, arruffa d'argento il pelo del cane Bart. Un silenzio incantato cala tra noi, gli occhi rivolti a lei, la bella misteriosa Luna che dall'alto pare osservarci benevola compagna di ripetuti brindisi. Tutto tace, per un attimo, in questa notte d'agosto. Anche il vento non accarezza l'aria e gli alberi che cingono il cortile e i rapaci notturni non lanciano il loro breve grido di guerra. Le stelle smettono di cadere, svaniscono nell'alone di opale dell'astro. Per un attimo, in questa notte d'agosto, sentiamo l'armonia dell'universo e ne siamo parte. Per un attimo di luce.
In questa notte d'agosto, seduti al lungo tavolo nel giardino fiorito, siamo tutti un po' ubriachi di uno squisito vinello bianco e anche di Luna.
Lei imperscrutabile continua il suo ciclo, maliziosa ci afferra e ci abbandona al nostro angusto ciclo terreno.
In questa notte d'agosto, per un attimo siamo arrivati a lei, senza astronavi e  scarpe per passeggiare nell'etere, senza telecamere  e videocamere. Solo noi, innocentemente incantati  dalla bellezza.

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