giovedì 21 agosto 2014

Con larghe mani

Basta un'immagine sfiorata; basta la sensazione dell'acqua in un pomeriggio assolato, mentre il falchetto compie il suo giro immobile; bastano poche frasi per capire. E il cuore si allarga e si richiude e non fa sconti. Resti prigioniera nel viaggio che non è un viaggio, è un ritorno.


Con larghe mani

Un viaggio che non è un viaggio.
Uno scambio di sogni che potrebbero diventare vivi.
In un pomeriggio di caldo e di erba,
avvolta in un drappo esotico, col cane che mi lecca le gambe. 
Sul pavimento di cotto screpolato
i bambini si rincorrono frusciando tra gli alberi
e due uomini se ne stanno a fumare
i loro sogni che non conosciamo noi donne.
Era ieri e correvo verso l'oggi.
Una ragazza ha due foglie d’oro negli occhi
mi preme sul cuore, glielo apro
e mi si conficca dentro, rannicchiata come un feto.
Ti tengo al fresco, in estate;
e al caldo, d'inverno. 

Ti scopro e ti avvolgo
nella membrana che sfavilla.
Non scappare, fatti inseguire dalla fortuna.
Non è cieca. Solo bendata.
Le slaccio io il fiocco e te lo consegno, 

con mani larghe
e tu strappalo in mille pezzi.

Foto di Alexandra Boulat

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