giovedì 24 luglio 2014

Siamo stati tutto e il contrario di tutto.

Non ho niente di nuovo da scrivere. Sono inchiodata da quegli occhi neri di bambini; sono inferocita con gli uomini che governano questo pianeta morente; sono arrabbiata con me stessa perché non ho la possibilità di agire. Se non sottoscrivendo petizioni, lanciando appelli. Come fossero aquiloni, nella speranza che volino in alto, lontano fino a raggiungere l'Imperscrutabile, l'Inconoscibile. Se esiste.Mi sono concessa di rivedere un film che amo moltissimo, "Le invasioni barbariche" film canadese di circa dieci anni fa (forse un poco meno) e mi piace riportare un momento fondamentale per carpirne il senso e, anche, per innamorarsene, come è capitato a me.
"Siamo stati tutto e il contrario di tutto".
Vero, e oggi siamo ancora qualcosa, possiamo definirci con un'identità?




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