venerdì 9 agosto 2013

Liquefacendomi, buone vacanze.

Al riparo dal caldo -  Stige è il fantasioso nome che i più che fantasiosi addetti ai lavori hanno appioppato alla nuova ondata di calore -  con il climatizzatore che ronza come se avessi in camera uno sciame di api, rifletto e sono le ultime riflessioni perché poi anche il mio cervello si prenderà un po' di riposo. Oddio non è che non penserò a niente, ma penserò ad altro. Penserò al mare, se avrò voglia di andarmi ad arrostire a fuoco vivo; penserò all'amica da andare a trovare assolutamente nella casa in cima alla montagna (pena la cancellazione, la mia, dall'albo d'oro delle preferenze); penserò a un'allegra tavolata di nipoti e figli venuti giù per le vacanze; penserò anche un po' a me stessa, mi guarderò qualche volta, di sfuggita però, allo specchio e forse mi sentirò decentemente donna. Ecco ho già pensato troppo, il cervello non riposa mai, non ci sono ferie per lui.  Bene, allora mi asterrò solo dai pensieri cattivi, quelli riguardanti la politica per esempio, le infinite diatribe, le querelles senza via d'uscita, le accuse e le ritrattazioni, le bugie dette dai nostri Pinocchio privi del fascino  del caro burattino di legno e privi della collodiana saggezza. Già è tanto, già è concedergli, al mio cervello, una dose massiccia di ossigeno da usare per scopi più nobili, come quello di iniziare a leggere un altro libro o forse riprendere in mano un classico che da adolescente mi aveva annoiata a morte. In ogni caso ammazzerò questi giorni di vacanze, in un modo o nell'altro, li ammazzerò nell'otium letterario e nell'ozio torpido di questa estate rovente che volge al declino. Sempre che non sia questa estate rovente ad ammazzare me, liquefacendomi sotto gli ardenti raggi del dio Helios. Buone vacanze.

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