venerdì 23 marzo 2018

Non come Picasso.

Ogni tanto, ogni tre o quattro mesi, vivo il mio periodo del Dubbio. Come Picasso ebbe e coltivò in maniera eccelsa il suo Periodo Blu e poi Rosa, io coltivo miseramente il mio periodo dubbioso, amletico, tragicomicamente dedita al dilemma, mi dibatto in me stessa.
Cado nelle spire di una crisi profonda che mette in discussione tutto o quasi e quel quasi mi salva, perché vi sono i rapporti intangibili, sacri e non sacrificabili.
Il dubbio che tutto intorno a me, a noi, non sia altro che una scacchiera davanti alla quale siede un unico giocatore, divertito, cinico e scorretto. Il dubbio che, qualunque nostra azione, qualunque nostra mossa, venga spostata, accantonata in un angolo perché ininfluente, senza importanza, senza diritto a partecipare al gioco della vita.
E ci sono fatti che confermano, illuminando di una luce sinistramente fioca, questi dubbi. L'alternarsi sgradevole delle coincidenze negative, l'allontanarsi dall'acquisita e mai sconfessata fiducia nella equità del giudizio; lo spaesamento dell'agnosticismo, perché l'Etica appare un puntino informe e in dissolvenza.  E anche i rapporti umani ne subiscono una corruzione lenta e inesorabile, ci perdiamo tutti in questo cupio dissolvi delle coscienze come delle nostre più intime conoscenze.
Si parla tanto di depressione, ce n'è tanta in giro. Ma io non sono depressa, sono incerta. Degli altri e di me stessa,  si è stravolta radicalmente la concezione che finora ho avuto del mondo e della vita. Non erano illusioni che deludono , erano fermezza, erano centro attorno al quale girare.
Poi però ci sono loro, Torno sempre a loro, ai più giovani di me, a quegli amori assoluti e stringenti, che non lasciano spazio né tempo. E credo che sia la via di fuga che ci resta, unica. Il futuro, fissato negli occhi dei ragazzi, il loro futuro che si deva custodire e curare, con molto amore. Non ci resta granché d'altro, a noi che abbiamo sprecato il nostro periodo blu o rosa, non siamo stati bravi come Picasso. 




Pablo Picasso "Ritratto di Jaime Sabartés"  1901

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