Sono questi i dibattimenti in cui ci si dibatte, in questi giorni, in queste quasi Idi di Marzo che ci riportano alla memoria due delitti, la brutale uccisione di Cesare e, duemila anni dopo circa, la strage di via Fani e il rapimento di Aldo Moro, in seguito ucciso. Ben altre idi quelle, altre storie, altra Storia. Quella che resta a insegnarci il bene e il male, quella che ci fa spalancare occhi e menti e cuori. O dovrebbe.
E di queste Idi cosa ricorderanno i nostri figli, cosa ricorderà la futura gente?
Confusione, voci, volti ansiosi, strepiti, trombette dei vincitori, canti funebri degli sconfitti, tutti insieme appassionatamente. Tutti a sostenersi, in fin dei conti, per non cadere nel baratro dell'assenza. Saranno le nostre nuove idi di marzo, senza spargimenti di sangue per fortuna. E senza una grande storia ed + forse meglio così. La Storia delle chiacchiere e dei caminetti e dei sorrisi in attesa e dei musi lunghi in offesa.
Ah! Scusate, avevo posto una premessa, avevo detto che sarebbe stato facile parlare di politica e ci sono cascata. Pardon, tolgo il disturbo a voi e a me. E torno a occuparmi dei ricordi di alcuni bambini di molti, molti anni fa.
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