mercoledì 18 maggio 2016

Venne poi un vento.

I ricordi si mischiano ai sogni e non riesci a distinguere cosa sia sogno o memoria. C'è sempre, però, quel frullare come d'ali nel vento che sappiamo riconoscere.

Venne poi un vento. 



Venne poi un vento notturno si levò gridando
Dalle scale si arrampicò fino al silenzioso sonno
Squassò ordinate stanze spezzò precari cuori
In mille rivoli di linfa sparpagliati giacquero.
Tutto sapevi in quella notte,  il vento ti soffiò
Parole tremanti  all’ orecchio e le accogliesti
Ignara e fiduciosa che fosse un sogno sospinto
Dalle Furie avide di vendetta per il tuo lieto vivere.
Il vento portò via Amore e non lasciò le tracce
Esili luci  bagliori spettrali stanno negli angoli
E scompaiono al tocco della mano che cerca
d’afferrarli,  riponili con cura nel cassetto.
Brandelli di voci e di giocose risa sfrecciano
Verso il cielo e sembrano nere rondinelle
Ma tu sai, tu le conosci le nere rondinelle
Nell’alba di questa primavera torneranno ancora.


Andrew Wyeth   "Wind from the sea"  1947















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