venerdì 7 febbraio 2014

L'amore è un muro calcinato dal sole.

Nella vita ho avuto poche certezze. Il dubbio è stato il mio pane quotidiano, pane e companatico pure. Ma con il trascorrere degli anni, con l'acquisizione spesso non voluta di esperienze più o meno dolorose o gradevoli, ho affondato le radici di questa pianta selvatica e ribelle che è la mia anima ( il mio intelletto, il mio essere razionale e non?) nel terreno umoroso e fecondo dell'amore. Per anni dunque, ho vissuto con questa unica certezza che era diventata la realtà in cui mi muovevo, in cui agivo, in cui respiravo. L'amore  come spinta ad affrontare ogni nuovo giorno con coraggio, senza mezzi termini, con sfrontatezza anche. Sì, ero sfrontata, orgogliosa di ciò che credevo di possedere. Ma non si possiede nulla, non si può possedere l'amore. Si ama e basta. Ci si ostina a costruire una dimora nel cuore che sia degna di ospitare questo sentimento; ci si ostina ad adornarla come una reggia perché sia sempre accogliente, di calore e di luminosa allegria colma. E ci si ostina a recintarla con sbarre d'oro perché l'amore non possa fuggire. Poi, qualcosa cambia: nuvole e vento di tempesta scuotono tutto, marosi s'infrangono contro la casa-gabbia e l'amore scappa via, libero. Perché è libero, l'amore non vive al chiuso, ha sempre voglia di scoprire altro: l'amore è viaggiatore appassionato e salta su treni e navi e aerei che lo portano lontano. Resta una prigione vuota, resta una certezza sgretolata. Come muri calcinati dal sole, si sbriciola la mia costruzione. Ora lo so, ora ho una nuova certezza ed è questo l'ultimo conforto.
Dal diario di Adele.

Sernesi Raffaello  Tetti al sole - 1860

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