venerdì 15 febbraio 2019

E aveva ragione, eccome.

Il fatto è che aveva ragione Leonardo Sciascia. Non giriamoci attorno, non arrovelliamo le stracche meningi, non fusarizziamo peggio che mai! ché tanto è tutto inutile, il nostro Sciascia lo aveva detto chiaro, semplice e tondo tondo:  "uomini, mezz'uomini, ominicchi, piglianculo e quaquaraquà" le cinque categorie in cui l'irripetibile, geniale scrittore siciliano aveva racchiuso l'umanità.
Sugli uomini e i piglianculo non mi soffermerò, siamo noi, in fondo, la "gente normale" quella che fatica e s'arrabatta per avere una vita decente; quella  coscienziosa ma anche inerte. E  un pochetto fessa. Mi interessa puntare il dito - o l'artiglio - contro le restanti tre categorie: mezz'uomini, ominicchi, quaquaraquà. Che, a mio avviso, hanno ruoli interscambiabili, sono attori e individui preparati per tutte le recite e buoni in tutte le stagioni. 
Una bella parata, un corteo sconquassato e stridente, che marcia con clangore di schinieri e di scudi in un remake di brancaleonesca memoria.   Uno scomposto esercito che si è arrogato il diritto di invadere le nostre città, di entrare nelle nostre case, di perforrmare a un fondale melmoso le nostre vite. E non solo nel governare berciano tronfi, ma anche nella società civile, in quella dove ci muoviamo con pavida cautela.
Sono gli invasori, sono i detrattori della civile convivenza, i cultori della connivenza e dell'omertoso traffico che esclude gli altri. Gli altri. Chi sono se non i nostri figli? Chi se non le generazioni che, entro qualche anno, si avvicineranno e si avvicenderanno per conquistarsi un pezzetto di dignità, uno spicchio di futuro?
Che volete, sono out, fuori, ho già speso i miei anni e oggi non mi resta granché. Se non questa opprimente coscienza che ancora mi urla dentro, che scalcia come un neonato confuso dalla prima luce. Solo che io vedo il buio. Penso sempre a loro, ai figli, ai nostri nipoti,  ai più giovani.  Ne scorgo i volti e gli occhi incerti, i movimenti vaghi, come di ciechi che non hanno punti di riferimento.
Stretti e schiacciati da ominicchi e donnette volgari, per lo più incolti, e anche se "c'hanno gli studi" non ne hanno fatto buon uso, la loro è un'ignoranza strutturale e ben strutturata nel sistema.
Veloci come ratti (alcuni vi somigliano pure nelle fattezze dei musi) siedono ovunque, nelle aule nobili del Paese, nel parlamento, nei tribunali, nelle università, negli ospedali;  nei luoghi dove s'annida e s'annusa il potere. Il potere da esercitare sugli altri, che siamo noi, poveracci pronti all'applauso.
I peggiori, i più viscidi sono però quelli che, su commissione di altri omuncoli, se ne stanno negli uffici, nelle sedi aziendali a tessere strategie, a manipolare menti, a tirare fili. Ragni intenti a ordire mostruose ragnatele per fotterti l'esistenza, per impedirti il cammino, per ostacolarti il gesto. Per chiuderti la bocca.
Se non è mafia questa, ditemi cos'è allora.
E sì, lo so, lo so. Non è che tutti, ma proprio tutti sono così! Certamente, l'erba buona cresce, stentatamente, ma cresce ancora tra quella infestante e infettante. Certamente. Ma, oggi, mi pare così poca, talmente esigua da non poter essere colta a occhio nudo.
Bisogna cercarla, stanarla, bisogna essere cani da tartufo, manguste ritte contro il cobra, rabdomanti in cerca di pozzi limpidi.
Confido, pur se acciaccata nello spirito, nelle nostre giovani e oneste menti, nelle loro capacità di intuito e di comprensione e di conoscenza del danno che corrode la nostra società. Ho speranza, nonostante tutto, che gli ominicchi verranno spazzati via e che tornino gli uomini. Il genere umano, difforme dalle bestie.

2 commenti:

  1. ..non sono ottimista. Troppa ignoranza, pressapochismo, impreparazione, leggerezza....

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  2. ..non sono ottimista. Troppa ignoranza, pressapochismo, impreparazione, leggerezza....

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