mercoledì 20 febbraio 2019

Chi sei tu?

Ho sempre avuto una discreta fiducia nell'essere umano, in me, nei miei simili, nella nostra capacità di discernimento, pur se i dubbi e i tormentosi assilli non mi abbandonavano. Oggi mi ritrovo a sperare in una giustizia altra e più alta, che tremo a chiamare divina, perché mi spaventa questo mio slancio folle, questo mio ricorrere all'imperscrutabile, all'ignoto. Mi chiedo se non è l'ultimo anello di una catena che stritola la ragione.

 Chi sei tu?
L’occhio freddo che mi guarda
dai miei occhi nello specchio?
Mi rimandi bagliori
di eterno dolore
Di dubbio e di dolore
Scuoti e squassi 
e non ti chiedi se sia giusto
scuotere e squassare
l’infelice il povero
Il malato l’escluso
il perseguitato
Chi sei tu?
Dove sei nascosto?
Dimmi se posso venire
a prenderti
Dimmi se posso stanarti
dal nascondiglio
Per mano ti porto
attraverso i miei occhi
ti farò vedere
Attraverso il mio cuore
ti farò tremare
Non avrai bisogno di tribune
per parlare
Non avrai bisogno del libro
per giudicare
Tu dovresti sapere
tutto, dicono di te
Così mi hanno
insegnato
quand’ero muta
innocente.
Ti chiederò
Giustizia adesso
per  l’infelice il povero
il malato l’escluso
 il perseguitato
E tu dovrai darmi
la tua Giustizia
Perché io ti riconosca 
ancora come un Figlio.




Amedeo Modigliani  "Maternità" 1919









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