giovedì 3 gennaio 2019

La prima parola.

La prima parola del 2019 è: pazienza.
Potrei aggiungere anche sopportazione e sacrificio. E ancora abnegazione. Termini inusuali e poco praticati nella vita.
Ci riempiamo la bocca tutti di parole, ne abbiamo un profluvio eccessivo, una schiuma ribollente e oceanica, che si frange, si scompone in mille rivoli una volta emersa.
Ho scelto pazienza perché la pazienza è umile ed operosa.
Taciturna, aspetta.


Osservavo l'abile volo dell'ape
nel mese giallo
di sole e di spighe
l'ape che annusa il vento
paziente.
Osservavo la formica in fila
nel mese rosso
di uva e melagrane
la formica che porta il chicco
paziente.
Osservo il mio viso sbiadito
nel mese grigio
delle assenze
il mio viso senza trucchi
paziente.
Ho imparato dall'ape
e dalla formica
aspetto giro trascino
parole impronunciabili
paziente.


Scuola Nord Europa "Donna che cuce" 1890 ca.

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