martedì 8 gennaio 2019

E allora perché noi no?

Prendo spunto da una brevissima discussione, troppo breve e senza possibilità di argomentare in maniera costruttiva le proprie opinioni-
Il tema è quello doloroso delle due navi tedesche in pellegrinaggio nel Mediterraneo alla ricerca di un porto. Dovrei aggiungere che si tratta delle navi di una ong ma mi rifiuto di farlo perché "non dovrebbe" essere questo il problema e in parte pare, invece, che lo sia. Almeno per alcuni, almeno per chi ha il potere di decidere.
Uno dei commenti lamentava con tristezza la tendenza, sempre più dilagante, quella che ci sta portando ad abituarci all'indifferenza e ne attribuiva le colpe all'Europa tutta. Verissimo, l'Europa, nella sua totalità politica e sociale ha assunto il ruolo di matrigna distratta e malfidata nei confronti del carico di disperazione che lambisce le nostre e sue coste. Una matrigna confusa e superficiale, crudelmente indifferente alla sofferenza; se non altro nella stessa misura in cui è occhiuta osservatrice degli errori e delle mosse altrui. Un gioco a scacchi senza re e regine, un osservare le miserabili strategie degli stati componenti questa fantomatica unione, un aspettare qualcuno o qualcosa beckettianamente. Solo che Vladimiro e ed Estragone sono i disgraziati in mare e gli stati membri l'ineffabile e invisibile Godot.
Nessuno si muova per primo, pare essere l'imperativo, nessuno abbia pietà.  E così la nave va, il fardello di uomini donne e bambini è sempre più allo stremo, i governi battibeccano e noi ci abituiamo all'indifferenza. Perché il gioco è semplice, alla fine. Quando la responsabilità è di tutti, è anche di nessuno. La colpa e la vergogna si spalmano sul vecchio continente in un velo sempre più sottile fino ad amalgamarsi, a confondersi, non lo vederemo più quel velo, scomparirà calpestato.
Ma poi, perché? Sarà questa la domanda che ci rivolgeremo, che già ci rivolgiamo. E la risposta la conosciamo, comoda, accogliente per le nostre affaticate coscienze occidentali: così fan tutti.
E allora, perché noi no?


Michelangelo Merisi "Ecce Homo" 1605

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