domenica 19 agosto 2018

Sospesa

Irrazionali, senza risposte sono i sogni. Ancora più le immagini notturne che definiamo incubi, quelle che prendono corpo nelle veglie alterne ai brevi sonni accaldati dell'estate. E anche la realtà si trascolora, si muta, diventa un incubo dal quale non v'è risveglio.


Sospesa

Sospesa accanto a voi
torco le caviglie sulle pietre
e vi corro dietro 
mille faville s’alzano in volo 
un muro di fuoco spento
Là al fondo del tempo fermato 
c’è il mare
che nessuno vedrà ribollire 
di vita asciugato
Perché piovono sassi dal cielo
e lacrime d’acqua 
nel lavacro di fango.
Neri corvi frullano e s’abbattono 
e ghermiscono
S’afferrano e strappano
laboriosamente assidui
ferocemente becchini 
delle sepolture.
Calerà la sera, calerà 
la silenziosa ombra
Resterà un frullare d’ali scomposto
Là in fondo ci sarà il mare 
del  nostro ferragosto.
Sospesa vi inseguo ancora 
e voi parlate
I sassi rotolano sotto i piedi scalzi
Vi chiamo ancora 
e poi non c’è altro.


John Everett Millais. "Ophelia" 1851 - 52


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