domenica 27 gennaio 2013

Vorrei atterrare nel colore dei giovani.






Negli ultimi giorni sono atterrati sulla mia bacheca due video, uno ambientato a Barcellona e l'altro presso l'aereoporto di Heathrow a Londra, ambedue deliziosi e inattesi. Nelle immagini si vedono gruppi di giovani variopinti e sorridenti che improvvisano una jam session con abilità davvero straordinaria, davanti a passanti e passeggeri divertiti, esterrefatti, straniti dalla stanchezza ma tutti coinvolti  dallo spettacolo. Vedendo i due filmati ho pensato alle nostre strade, alle nostre piazze, ai nostri aereoporti e anche ai nostri bar in questi tempi e mi sono ammosciata, rammollita come un fiore sfatto dalla pioggia troppo abbondante. Nelle orecchie mi rintronavano i tromboni della nostra politica al posto dei clarini; negli occhi, si aternavano visioni di facce mummificate nelle smorfie ridanciane o seriose, al posto dei volti colorati e giovani. E ho pensato a noi che parliamo e parliamo e postiamo e urliamo e litighiamo nel web come nelle piazze e nelle strade, nei bar e nel chiuso delle case. Allora mi è venuta voglia di atterrare anche io, insieme alle persone che amo, in un ngirotondo giocoso sulla mia bacheca, di essere anche io con loro e con quei giovani, precari, disoccupati, sognatori, anarchici, apolitici, a cantare e danzare.

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