sabato 26 gennaio 2013

Dallo scaffale.



A volte ripenso a tutte le letture fatte nel corso della mia, ormai posso dirlo, lunga vita. Ripenso a certi libri che per gli argomenti trattati mi sono rimasti impressi come marchi sulla carne delle vacche americane (immagine ricorrente in molti western). Libri anche non particolarmente belli, mi accorgo riflettendoci che ne ho letti di migliori e che, però, a un punto della tua vita, in un preciso momento, cristallizzato come uno sbuffo di neve, balzano fuori dalla polvere dello scaffale della tua libreria e ti si aprono davanti, su un immaginario leggio. Oggi, proprio oggi, mi è venuto davanti agli occhi, dopo quanti anni, venticinque o trenta anche, "Le parole tra noi leggere" il romanzo più importante di Lalla Romano, scrittrice e pittrice del secolo scorso. E perché si sia presentato al mio sguardo sbalordito, questa è un'altra questione, troppo lunga da spiegare. Quello che mi premeva o meglio mi piaceva condividere con voi è la consapevolezza -perdonate la parola, abusatissima- che i libri ritornano sempre, rivelandoti nuove cose di te e degli altri. Che forse tu non avresti né cercato, né voluto sapere.

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