giovedì 3 ottobre 2019

Tutti i miei occhi

Prima del sonno, sempre inquieto. Nei soprassalti notturni, arrivano. Dal passato. Che è ancora vivo.


Tutti i miei occhi  

Cerco di staccarli gli occhi
Me li scollo dalla pelle e dalla
testa.
Si sono impigliati nel reticolo
delle mie cellule
però.
Dovrei scorticarmi il cuore,
ridurre in stracci la memoria
forse.
Non avete stagioni voi occhi
non dormite mai, siete stelle
inquiete.
In estate smaniosi di notte
vi spalancate nel buio tutt’intorno
ai muri caldi

D’inverno tremate di freddo
e vi accolgo, vi avvolgo nel
tepore del letto.
Ma l’inverno è lungo,
e scalpita, batte, rincorre
dà spallate, mi scuote
L’inverno è pieno di voci
Di un valzer nella sala affollata
di vecchi
Di mani aggrappate alla gonna
di un sorriso adorabilmente
sdentato
L’inverno è un muro di cinta
che spezza che spacca
la vita.

Gli occhi
d’estate corrono sul filo
degli alberi
o sulla cresta delle onde
Si svagano si sfaldano
nei meriggi sontuosi
di colori e di sensi
No, in inverno no.
Già in ottobre,
in questo suo passo timido
che arranca sui rami ultimi
dell’ultima rosa,
gli occhi si voltano indietro
riprendono a scavare
la galleria
quella che mi riconsegna
a loro.
Gli occhi insonni
i vostri amati chiari occhi
E i miei che non hanno
riposo.


Egon Schiele  "Donna che dorme con la camicia rossa" 1908


Nessun commento:

Posta un commento

Lettori fissi