venerdì 7 luglio 2017

La cucina azzurra.

I cambiamenti spaventano sempre un poco. Siamo animali domestici, solitamente e solidamente legati alle abitudini, ai luoghi, alle facce che ogni giorno, per anni, ci sono stati accanto, spettatori delle nostre esistenze.
Siamo abitudinari, ci rassicura vedere lo stesso spicchio di cielo e la stessa angolazione in cui si mostra la luna; sappiamo che, a ogni partenza, c'è il ritorno allo spazio limitato che ci accoglie, una tana, un riparo dalle temperie e dalle tempeste.
Stanotte ho guardato il mio spicchio di cielo nero sopra le cime nere degli alberi, ho salutato quella luna che non vedrò più così, sarà diversa. Stanotte ho salutato le stanze quiete ormai, già da molto deserte, sono vuote orbite, non vedono niente, sono bocche mute, non parlano più. Stanotte ho salutato la cucina azzurra avvolta nel caldo, per sempre impregnata di un odore dolce di dolci biscotti sfornati in passato. Stanotte ho salutato i ricordi, tante memorie, felici infelici, mi sono venuti incontro ridendo e piangendo. Stanotte ho salutato persone che non vedrò più.
Poi sono caduta in un sonno strano, profondo e sereno. Nel sonno c'era la voce, la mia, che diceva "Non me ne andrò del tutto, una parte di me resterà qui con te".
Siamo animali domestici, i cambiamenti ci turbano. Ma la vita è correre avanti, la vita è qui ed è altrove. Basta accettarla.

Berthe Morisot "Interno al mattino" 1873?

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