La vida es sueño dice Calderòn de La Barca. E io dico che i sogni sono, possono diventare vita.
Non mi resta che cercarti nei sogni
Non mi resta altro di te
non mi restano altro
che i sogni.
In questi, arrivi puntuale
non ti s’inceppa il tempo.
Mi cammini davanti chiara
come una folgore indichi
I luoghi, le stanze
ariose di echi di canti
di sussurri nascosti
tra le tende e i letti,
inganni e trappole
degli occhi ciechi
sei abile a crearli,
fata Morgana
Mi fai vagare,
mi spezzi le ginocchia
perché sai
di avermi in pugno,
sono più vecchia di te
che attraversi il labirinto
tutta spedita
conosci il percorso, tu.
E livide macchie s’annidano
improvvisamente
dietro una porta chiusa.
Dietro ci può essere
di tutto, ci può essere
un prato e un gatto
color cipria
o un usignolo nella gabbia
che s’arroventa al sole.
Ci può essere una donna
che cuoce una torta
o anche un uomo
che non riesce a piangere.
Folate di vento s’alzano
s’allungano dietro di me
lenzuoli di neve,
la porta scricchiola sui cardini
e la mia mano trema.
Ti sei dileguata, vita?
René Magritte, La filosofia nel Boudoir, 1954
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